Può succedere a chiunque e per svariati motivi. Andare in rosso in banca è un'evenienza prevista dalle normative: che cosa succede in tal caso al correntista? E' tutto nero su bianco“
una situazione spiacevole, ma può succedere a chiunque e per svariati motivi. Andare in rosso in banca è un'evenienza prevista dalle normative: che cosa succede in tal caso al correntista? E' tutto nero su bianco. L'alert per chi sconfina in banca scatta se si va in rosso per una cifra superiore ai 300 euro. Stiamo parlando però solo dei conti senza fidi.
Bankitalia in un recente provvedimento sulla trasparenza ha chiarito tutti i dubbi e le zone d'ombra. Il provvedimento è del 18 giugno 2019 e contiene "disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari - correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti". Lo si può reperire sulla Gazzetta Ufficiale n.156 del 5 luglio scorso. E' una nuova revisione di un percorso di trasparenza iniziato ben dieci anni fa: attenzione, le modifiche saranno operative dal 1° gennaio 2020.
Conto in rosso, quando deve scattare l'alert
Chi va in rosso sul proprio conto corrente deve ricevere una informazione dettagliata e specifica sullo sconfinamento consistente di durata superiore a un mese. Che cosa si intende per "consistente". Non c'è possibilità di malintesi. Lo sconfinamento è consistente quando supera i 300 euro in assenza di apertura di credito, oppure al 5% dell'importo totale del fido. Anche i tempi di invio dell'alert sono molto rigorosi. La comunicazione dello sconfinamento è effettuata al più tardi entro tre giorni lavorativi successivi al compimento del mese. Per riepilogare, il "rosso" sul conto corrente in banca è considerabile "consistente" nelle seguenti eventualità:
- se il conto corrente è senza fido: scoperto è pari o superiore a 300 euro.
- se il conto corrente è con fido: scoperto oltre il 5% del totale del fido.
In tutti i casi - a meno di specifiche caratteristiche contrattuali del proprio conto corrente, è buona cosa informarsi presso la propria filiale - quando si va in rosso, anche se per cifre ridottissime, non si possono più fare prelievi al bancomat.
Chiudere un conto corrente in rosso
E' sempre possibile decidere di chiudere un conto corrente in rosso. Serve per fare in modo che le spese non aumentino, e la banca non può dire di no alla chiusura. Ovviamente il debito resta. Non è nemmeno automatica la segnalazione nell’elenco dei "cattivi pagatori", che può essere fatta solo dopo un'adeguata comunicazione al correntista in cui gli viene proposto un percorso per "rientrare", e solo per cifre di migliaia di euro. Qualsiasi banca è solita tollerare senza problemi di sorta piccoli sconfinamenti, quando sono per poche centinaia di euro e quando non si prolungano nel tempo.