lunedì 3 giugno 2019

PENSIONI, VERGOGNOSO VERAMENTE: GUARDATE COSA HA RACCONTATO MARIO GIORDANO

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M5S: ‘Ue boccia Quota 100 e reddito di cittadinanza, ma gli euroburocrati vanno in pensione a 55 anni con pensioni d’oro’





“Con Quota 100 restituiamo il diritto alla pensione a centinaia di migliaia di lavoratori che non ce la fanno più, con il reddito di cittadinanza diamo una mano concreta a 5 milioni di italiani in difficoltà economica. Ma agli euroburocrati queste riforme non vanno bene”.
Lo ha scritto il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, sostenendo che gli euroburocrati “continuano a chiederci austerità mentre loro viaggiano in limousine e prendono stipendi d’oro a fine mese. Noi andiamo avanti!”.
Questo argomento è stato trattato anche da Mario Giordano nel corso della sua trasmissione televisiva “Fuori dal coro” su Rete4, in cui ha spiegato che “in questo clima europeo di ricatti, nasce anche l’ultimo giudizio di cui avete forse sentito parlare, quello che ha scaldato e ha fatto riscendere in campo i nostri amici, i commissari che dicono che l’Italia deve tenere i conti in ordini, sono preoccupati, e non poteva mancare il nostro amico Moscovici”.
Il commissario europeo Moscovici, riferendosi “alla manovra italiana ha detto che è un ostacolo alla crescita dell’economia”, ma c’è anche “Dombrovskis che è preoccupato”, i commissari sono quindi “preoccupati, dicono che dobbiamo fare i sacrifici” ha detto Giordano.
Eppure “Moscovici si consola dalle sue preoccupazioni con 27mila euro al mese, Dombrovskis 30mila e 200 euro al mese, questa è la loro preoccupazione e dicono a noi che non si può fare deficit ai conti e dobbiamo fare sacrifici” ha proseguito.
“Ma perché si sono preoccupati oggi? – ha fatto notare il conduttore – perché c’è stato il country report cioè una pagellina di metà anno dell’Unione Europea che sostanzialmente ha bocciato la manovra italiana perché ha detto che ‘la manovra – quella che contiene reddito di cittadinanza e Quota 100 – non aiuta la crescita'”.
In modo particolare “in Europa se la prendono con Quota 100 perché dicono che va a modificare la riforma Fornero che era quello che ci voleva perché bisogna andare in pensione tardi” ha fatto sapere, e infatti “gli euroburocrati vanno in pensione a 55 anni con una minima penalizzazione sui loro grandi stipendi”.
Guarda il video:


https://www.silenziefalsita.it/2019/03/01/m5s-ue-boccia-quota-100-e-reddito-di-cittadinanza-ma-gli-euroburocrati-vanno-in-pensione-a-55-anni-con-pensioni-doro/?fbclid=IwAR0wIrQ4Vdj-X-GCS5CBJWSC7TIKEarX6xc8o8cjRAY_VteiqX5UTHdJnZQ
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sabato 1 giugno 2019

TRUFFA: Gentile Cliente di Poste Italiane, Sei stato selezionato per ricevere un premio esclusivo!

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Circola una nuova truffa tramite SMS e EMAIL. Parla di un regalo esclusivo da parte di Poste Italiane (che ovviamente in questo caso è parte lesa) ma nella realtà dei fatti è la solita “truffa” del sondaggio + inserimento della carta di credito che porta l’ignaro utente ad abbonarsi a dei servizi a pagamento del costo di 50 euro mensili. Il modus operandi dei truffatori è sempre lo stesso descritto da noi in precedenza con altre truffe (qui Mediaworld ad esempio). Ma vediamo cosa dice il messaggio e cosa hanno pensato stavolta i truffatori del web.

La truffa con il sondaggio che dice “Sei stato selezionato per ricevere un premio esclusivo!”

Potreste ricevere questo messaggio truffa in vari modi:
  • Per E-Mail
  • Per SMS
  • Mentre navigate nel web (tramite lo smartphone o PC) sotto forma di messaggio popup.
Il messaggio che abbiamo messo sotto la lente d’ingrandimento oggi dice pressapoco cosi:
Gentile Cliente di Poste Italiane,

Sei stato selezionato per ricevere un premio esclusivo!
Per qualificarti per questa offerta speciale, completa il nostro sondaggio di marketing di 30 secondi sulle tue esperienze con Poste Italiane.
Clicca su OK per iniziare.

La truffa poi continua dicendo:
Gentile Cliente di Poste Italiane,

Raccontaci la tua esperienza con Poste Italiane, e come ringraziamento puoi scegliere tra diverse offerte esclusive. (valore minimo: €798)
Riferimento Cliente: PI-246G2.

Abbiamo provato a fare il sondaggio per cercare di capire lo scopo dei truffatori. Ed il messaggio che ci viene mostrato a video, dopo che abbiamo risposto a delle domande(piuttosto stupide), dice:
Grazie per aver completato il sondaggio!

Con sinceri ringraziamenti, puoi scegliere (1) articolo tra le offerte esclusive seguenti.
Agisci in fretta, la disponibilità dei prodotti è in esaurimento! NON scegliere più di una ricompensa (il nostro stock di omaggi è limitato e vorremmo che più clienti potessero beneficiare di questa offerta speciale).



L’offerta speciale consiste nella vincita di uno smartphone di ultimissima generazione offerto a 0 euro, almeno cosi pare. Ma la truffa inizia proprio da qui, in questo momento. Se utente fa click su “INVIAMELO” per prendersi il premio gli viene chiesto di inserire i propri dati personali.
Ecco la schermata successiva come si presenta:


Se si fa click su ordina ora si viene indirizzati verso una pagina che ci chiede di inserire i nostri dati personali. E nella schermata immediatamente successiva a quella dei dati personali ci viene chiesto di pagare 1 euro per la spedizione del prodotto. Come si paga questo euro? Inserendo la carta di credito!!!
A questo punto, infatti, c’è da pagare 1 euro per la spedizione di un telefono che ne vale 1.000. Capisco benissimo che l’utente poco esperto viene portato a pensare qualcosa del tipo: “per 1 euro ottengo un telefono che vale dagli 800 ai 1000 euro, è un affare“.
Ma purtroppo non è cosi amici. Si perché una volta immessa la propria carta di credito risulterete abbonati a dei servizi a pagamento che mensilmente prelevano 50 euro dal vostro conto bancario.
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Truffa trading online, non rispondete a questi numeri

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Dei call center del Regno Unito stanno chiamando gli utenti italiani convincendoli a investire nel trading online, ma si tratta di una truffa

30 Maggio 2019 - Se in questi giorni state ricevendo delle strane chiamate dal Regno Unito, fate molta attenzione, si tratta di una truffa telefonica. Molti utenti hanno segnalato sulle piattaforma social di aver ricevuto delle telefonate da numeri telefonici del Regno Unito (con il prefisso +44) in cui gli viene proposto di aprire un conto corrente per fare trading online. I soldi investiti dagli utenti, però, finiscono nelle mani dei falsi broker ed è impossibile recuperarli.
Non è la prima volta che parliamo di truffe telefoniche che colpiscono ignari utenti e che vengono fatte utilizzando un numero straniero. In questo caso, però, l’utente ha suo malgrado un ruolo attivo nella truffa e viene convinto dal malvivente a investire una piccola somma di denaro che con il passare del tempo aumenta sempre di più. Con la prospettiva di fare un facile guadagno, è molto semplice abbindolare una persona anziana o con poca esperienza con il mondo di Internet. E in pochi minuti i falsi broker riescono a guadagnare centinaia di euro. Ecco come funziona la truffa del trading online

Come funziona la truffa del trading online

Se avete ricevuto una telefonata da un numero del Regno Unito (+44 20 3695 3097 e +44 20 3519 9767) e non avete risposto, siete stati fortunati. Negli ultimi giorni molti utenti hanno segnalato di aver risposto a una chiamata proveniente dall’Inghilterra e si trattava di una truffa telefonica. Di che cosa si tratta? Di falsi broker che promettono alla persona dei facili guadagni tramite il trading online. Basta aprire un conto corrente online sul servizio di home banking segnalato dall’operatore telefonico e accreditare una piccola somma. Ed è qui che scatta la truffa: il sito dell’home banking, nonostante molto curato nei dettagli, è completamente falso e i soldi accreditati dagli utenti finiscono direttamente nelle tasche dei malviventi.
La truffa, però, non finisce qui. Il falso broker è anche in grado di truccare il conto corrente online facendo credere all’utente di aver guadagnato centinaia di euro in poco tempo e lo convince ad aumentare l’investimento. Quando la somma diventa ragguardevole, il malvivente fa sparire i soldi e alla vittima della truffa non resta che sporgere denuncia.

Come difendersi dalla truffa del trading online

Il primo consiglio per difendersi dalla truffa del trading online è di non rispondere a chiamate provenienti dal Regno Unito. Per riconoscerle basta vedere il prefisso telefonico internazionale +44. Inoltre, se ricevete delle telefonate in cui vi propongono di aprire un conto corrente per il trading online, diffidate sempre. Si tratta di questioni piuttosto delicate e che non vanno mai affrontate con una chiamata, soprattutto se non conoscete la persona che vi sta proponendo l’investimento da fare.
Infine, installate sullo smartphone un’applicazione in grado di bloccare in automatico le chiamate provenienti dai call center. Una delle migliori è Truecaller, che grazie a un database sempre aggiornato avvisa l’utente se si tratta di un numero spam oppure di un call center. L’applicazione è disponibile sia per gli utenti Android sia iOS.e e come difendersi.
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Cos'è il SIGNORAGGIO BANCARIO?

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Il signoraggio è una truffa monetaria e psicologica a cui tutti noi siamo soggetti. Questa truffa si nasconde e si potenzia dietro una cortina di silenzio e di morte e ha attraversato gli ultimi 300 anni senza lasciar trapelare nulla della propria esistenza.” Si usa dire che “il più grande inganno del diavolo sia stato far credere all’umanità che lui non esiste” ed è proprio grazie a questa diabolica tecnica che il signoraggio è padrone del mondo ma in maniera trasparente per tutti noi. Non sentirai mai parlare di signoraggio in TV o suoi libri, nessun cantante ci farà mai una canzone né un comico uno spettacolo. 


I politici non litigheranno mai per il signoraggio e non vedrai mai la Guardia di Finanza arrestare qualcuno per questo argomento. Il signoraggio è il massimo potere del pianeta e tutti noi ne siamo schiavi.



Tecnicamente il signoraggio è il lucro che si genera dal creare moneta. La legislatura internazionale prevede attualmente che siano le Banche Centrali a creare moneta, sia contante che scritturale. Un esempio chiarirà il meccanismo: creare una moneta (sia essa di carta, in metallo o virtuale come un c/c) ha dei costi, dovuti alla materia prima, alla manodopera e ai servizi necessari di contorno, come la distribuzione, le tecniche anticontraffazione, etc.. Il costo maggiore è il materiale di cui è composta la moneta, e l’insieme di tutti i vari costi su indicati vanno a determinare il suo VALORE INTRINSECO. La moneta però riporta sulla facciata un numero che indica un altro valore: il VALORE NOMINALE (o, per l’appunto, DI FACCIATA o anche LEGALE). 




I due valori (intrinseco e nominale) differiscono tra loro e la loro differenza determina quello che si chiama SIGNORAGGIO, ossia il guadagno che ha chi ha creato quella moneta. Ovviamente chi crea moneta tende a segnare un valore nominale più alto possibile rispetto al valore intrinseco, altrimenti ci rimette (signoraggio negativo), come avviene ad esempio nel conio delle monetine da 1, 2, 5 o 10 centesimi di euro, poiché per farle occorre spendere 15 centesimi. Guarda caso il conio di monetine metalliche è riservato allo Stato e non alla BCE..Ora vediamo ciò che avviene nella creazione della moneta-oro e della moneta-carta. 
Anticamente le monete metalliche erano in oro e quindi con un valore intrinseco piuttosto alto. Il “signore” che coniava queste monete imprimeva loro un valore nominale più alto per poterci guadagnare e permettersi così un “aggio” economico notevole. 

Infatti questo Potente riceveva l’oro (da ricchi commercianti o direttamente da miniere) con la richiesta di convertirlo in moneta sonante e semplicemente metteva la sua effige per GARANTIRE la bontà del pezzo da lui creato (coniato). 

Era una sorta di garanzia e per questo aveva il suo guadagno. In soldoni.. una moneta veniva dichiarata come contenete 10 grammi d'oro mentre in realtà ne venivano impiegati in fase di conio solo 9 grammi (con l'aggiunta di 1 grammo di metallo non nobile). La differenza tra il valore nominale dichiarato (10 grammi) e valore intrinseco effettivo (9 grammi) era il signoraggio (un grammo d’oro per moneta). Quando all’oro si è sostituita la carta il discorso è peggiorato (per noi) e il signoraggio è arrivato a quasi il 100%. Infatti per stampare una banconota da 5 euro o una da 500 euro bastano 30 centesimi di euro e consideriamo anche che tale banconota non è più legata all’oro (non ha più ‘copertura’ e non è più ‘convertibile’). 

Questo vuol dire che il Signore moderno, ossia chi oggi CREA moneta (ad esempio la BCE in Europa o la Federal Reserve negli USA) ha un potere enorme. Infatti questi organi privati (tutte le Banche Centrali sono private) possono ricattare o comunque influenzare intere Nazioni. Basti pensare che la Banca Mondiale (di proprietà della Federal Reserve e della Banca d’Inghilterra, a loro volta tutt’e due private e padrone anche del Fondo Monetario Internazionale) nega prestiti a quei Paesi che NON ACCETTANO di privatizzare il settore dell’acqua potabile! E questo è solo un esempio. 
Chi ha ben capito il meccanismo del signoraggio ora avrà anche compreso che ELIMINARE la banconota è un’azione PEGGIORATIVA in quanto sparisce, per le Signore Banche, il ‘costo’ e aumenta al 100% il signoraggio sulla moneta elettronica. Inoltre la moneta è sottoposta ad un interesse (ad. es. 3%) che fa lievitare il debito dei Cittadini di un Paese sovrano oltre il valore nominale della moneta stessa! In pratica una moneta (banconota) da 100 euro
costa al cittadino 103 euro e al Banchiere solo 30 centesimi. Questo è il signoraggio.








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Il conto corrente ha svuotato le tasche dei risparmiatori, la liquidità non ha pagato

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Ecco come il conto in banca ha "tradito" i risparmiatori italiani, nonostante la bassa inflazione. Risultati amari per chi ha preferito restare liquido.


di , pubblicato il 

Immagina di avere sotto il materasso 100.000 euro. In pratica, dormi su una piccola fortuna. Ma con il trascorrere del tempo, salvo periodi storici peculiari, questa si riduce progressivamente, perde di valore. Perché? A causa dell’inflazione, che altro non è che la perdita di potere di acquisto della moneta. Un tempo, era un problema molto sentito dagli italiani, i quali non a caso correvano a investire il loro denaro in strumenti remunerativi, per quanto semplici e privi di rischi, come i titoli di stato e i libretti di risparmio.


Adesso, il materasso è stato sostituito dai conti correnti e deposito bancari, con risultati altrettanto nefasti per la tutela dell’integrità dei risparmi.

Stando all’ultimo rapporto mensile dell’Abi, in aprile i depositi della clientela sono aumentati altri quasi 2,5 miliardi, salendo a 1.518,56 miliardi. Il punto è che trattasi di strumenti infruttiferi, dato che i conti correnti offrono mediamente la miseria dello 0,05% e i conti deposito dello 0,34% all’anno. E’ una storia che va avanti ormai da circa un quinquennio, da quando la BCE ha iniziato ad allentare ulteriormente la politica monetaria nell’Eurozona con misure straordinarie, tra cui il “quantitative easing”, azzerando i tassi e iniettando sui mercati liquidità mai vista prima.

Bassa inflazione, ma tassi azzerati

Per sfortuna dell’istituto, ma fortuna per i risparmiatori, queste misure non sono riuscite a risollevare la sorte dell’inflazione, tant’è che quella cumulata in Italia negli ultimi 5 anni è stata di appena il 2,2%. In pratica, i prezzi si sono mantenuti quasi del tutto invariati. Nell’Eurozona è andato un po’ meglio (o peggio, secondo i punti di vista), ma resta il fatto che la banca centrale sia rimasta frustrata dal mancato raggiungimento del target “vicino, ma di poco inferiore al 2%” all’anno.
Com’è andata ai risparmiatori italiani sul fronte della tutela del potere di acquisto? Dipende da dove abbiano parcheggiato il loro denaro. Quanti si fossero negli ultimi 5 anni tenuti liquidi, mettendo tutto su un conto corrente, avrebbero ottenuto una remunerazione complessiva dell’1,4% tramite i tassi attivi mediamente applicati dalle banche, insufficiente a coprire la pur bassa inflazione.
Al netto, avrebbero subito una perdita dello 0,8%, qualcosa come 800 euro su 100.000 euro. Una vacanza in meno, insomma. In realtà, molto peggio: già, perché al netto del 26% dovuto sugli interessi e dello 0,2% di imposta di bollo applicata sulle giacenze, il guadagno netto si sarebbe azzerato, per cui quello reale sarebbe stato del -2,2%, pari a qualche stipendio in meno.
Meglio sarebbe andata a coloro che avessero optato per un conto deposito, i cui tassi attivi sulle giacenze nel periodo sono stati mediamente pari al 2,8%, battendo di poco l’inflazione ed esitando intorno al mezzo punto percentuale a favore del risparmiatore, circa 600 su 100.000 euro. Stavolta, una vacanza in più guadagnata, ma solo in apparenza, perché sempre tra imposta di bollo e quella applicata sugli interessi, il guadagno netto non sarebbe andato oltre l’1%, meno della metà dell’inflazione del periodo.

E con BoT e BTp?

E chi avesse puntato sui BoT a 1 anno? Per i primi due anni, avrebbe guadagnato l’1,1% in tutto, successivamente i rendimenti sono scesi in territorio negativo e, a meno di essere stati masochisti, non avrebbe avuto senso reinvestirvi. Per questo, supponendo che dal 2016 i risparmi siano stati semplicemente parcheggiati su un conto corrente, avrebbero esitato nell’intero lustro un rendimento lordo dell’1,4%, lo 0,8% in meno dell’inflazione. Quanti, invece, avessero optato successivamente per il conto deposito, avrebbero di poco battuto l’inflazione, spuntando un rendimento lordo totale del 2,4% e netto dell’1,9%, sempre inferiore all’inflazione.
Infine, i BTp. Supponendo che 5 anni fa, il risparmiatore italiano avesse puntato sui titoli di stato a 5 anni, cioè su un orizzonte temporale medio, oggi avrebbe portato a casa un rendimento finale compreso tra l’8% e il 9% lordo, 4-5 volte l’inflazione nel periodo. Su 100.000 euro e al netto delle imposte, il guadagno reale sarebbe stato superiore ai 5.000 euro.
Cosa ci spiegano questi dati, tanto grossolani quanto indicativi? La liquidità ha fregato gli italiani, pur in un periodo di bassa o nulla inflazione. Figuriamoci quando questa tornerà ad alzare la testa!
giuseppe.timpone@investireoggi.it 
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Come scegliere il conto corrente: una piccola guida

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Una piccola guida per scegliere il conto corrente ideale.

di , pubblicato il 

Il conto corrente è uno strumento che aiuterà a gestire il proprio denaro. Il cliente, infatti, depositerà il denaro in Banca e quest’ultima lo custodirà offrendo anche tutta una serie di servizi. Tra questi segnaliamo i pagamenti, l’accredito dello stipendio ma anche le carte di credito o di debito. Il cliente, poi, potrà versare e prelevare da esso in ogni momento. Ma come scegliere il conto corrente ideale? Ecco una piccola guida.

Conto corrente: cosa fare prima di aprirlo

La prima domanda che ci si dovrà porre prima di aprire il conto corrente è la seguente: esso servirà per esigenze personali o familiari? Il problema è che più sono le persone che useranno il conto, più ovviamente saranno le operazioni che si faranno. L’altra domanda che si dovrà porre è quante operazioni si faranno nell’arco del mese. Ricordiamo che per alcuni conti, più operazioni si eseguiranno, più i costi si alzeranno.
Ci si dovrà chiedere poi se si preferisce operare in modalità online o allo sportello. Solitamente quando si opera mediante internet il costo è inferiore. Bisogna però fare più attenzione in quanto le frodi sono sempre dietro l’angolo. Proprio per questo sarà importante chiedere alla Banca con la quale si deciderà di aprire il conto quali cautele adotta in termini di sicurezza. In alternativa si potrà visionare tale dettaglio anche sulla pagina web dell’Istituto Bancario.

Cosa fare prima di aprire un conto corrente

Prima di aprire un conto corrente ci si dovrà anche soffermare a riflette se si utilizzerà la carta di debito per prelevare o per effettuare pagamenti. Solitamente usare questo tipo di carta per gli acquisti con i Pos non comporta delle spese mentre i prelievi di contante agli ATM (alle volte) possono avere un costo sopratutto se essi vengono effettuati presso una Banca diversa da quella dove si ha il conto.
Ci si dovrà poi chiedere se basta la carta prepagata. Ricordiamo che con quest’ultima si potranno effettuare prelievi e acquisti ma soltanto dell’importo contenuto su di essa.
Tale carta si potrà richiedere anche se non si ha un conto corrente ma il rilascio potrà avere dei costi. I pagamenti effettuati con essa, invece, solitamente saranno pari a zero.
Esistono al giorno d’oggi alcune carte conto che, come si evince dal nome, hanno un proprio codice Iban. Oltre a funzionare come delle semplice carte prepagate, esse permettono di effettuare altre operazioni importanti come il bonifico o l’addebito delle utenze domestiche. Ricordiamo, infine, che quanto si effettueranno degli acquisti con esse, potrebbe capitare che vi sia un costo da sostenere.

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